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Il primo uomo sulla Luna

Correva l’anno 1969, quando, anche nel piccolo sobborgo alpino di Sardagna, aleggiava un’aria di tensione e curiosità, per la riuscita o meno di questa colossale impresa. Bobby Solo e Iva Zanicchi vincevano il festival con la canzone “Zingara”; a Woodstock si teneva quelloche, tutt’ oggi viene considerato, il concerto dei concerti; il Cagliari vinceva il Campionato di serie “A”; manulla di tutto questo poteva turbare gli animi degli abitanti di Sardagna. Poche, molto poche le TV nelle case, ma il ricordo in bianco e nero di Tito Stagno, corrispondente Raidell’epoca, a commentare questo straordinario momento è rimasto ben impresso nella mia memoriaMel ricordo mi el por Tito, con quela giacheta a scachi, i ocialoni neri de madre perla, el ciuf biondo dana banda, tut agità che el contava en direta, quel che stava sucedendo. Amstrong, a sbalzi l’e’ na’ apiantar la bandiera mericana, l’ha conta’ che no se vedeva en giro anima viva, e che prima che ghevegnissa la “luna”l ‘era meio tornar sula navicella.Il mondo intero veniva scosso da un evento ritenuto all’epoca impensabile e di straordinaria audacia eimportanza per tutta l’umanità.L’equipaggio americano a bordo della navicella spaziale “Apollo 11” comandata dall’astronauta NeilAmstrong, coadiuvato dal coopilota Michael Collins e dal terzo componente Edwin Aldrin, sbarcavaalle ore 22.17 del 20 luglio 1969 sul suolo lunare.Tocco’ ad Amstrong scendere per primo, e quando giunse alla fine della scaletta, e finalmente fecel’ultimo salto che lo divideva dal suolo selenico, pronunciò la storica frase: “Questo è un piccolo passoper l’uomo, ma è un grande balzo per l’umanità!”.Dopo oltre quarant’anni dal primo sbarco lunare la mia personalissima e modestissima opinione è chequesto sia stato un balzo nel nulla, considerando il fatto, che personalmente non condivido tuttoquesto dispendio di forze e di denaro, per andare ad esplorare mondi nuovi, alla ricerca di nuove formedi vita, quando qui sul nostro pianeta si muore ancora di fame e di sete.Forse trovare l’acqua su Marte sarà anche importante, ma ,cercarla e trovarla dove questa primissimafonte di vita manca del tutto e si muore di sete forse lo e’ ancor di piùQuesto è solo il mio modestissimo modo di pensare, lungi da me pronunciare sentenze accusatoriecontro chi invece dedica anni di studi e ricerca per la riuscita di queste spedizione spaziali.mi augurosinceramente, questo è un dubbio che mi rimane, non portino, un domani non troppo lontano,soltantoad un business turistico per facoltosi miliardari con viaggi organizzati sulla luna e su Marte come già sicomincia a sentire in giro.

Saluti spaziali


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